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L’Armocromia nel Wedding con Giovanna Vitacca

2022-03-21T08:55:52+00:00

admin

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Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima (Wassily Kandinsky)

Per introdurci al tema dell’armocromia nel wedding, che tratteremo nell’intervista a Giovanna Vitacca, dobbiamo predisporci alla bellezza, sgomberando la mente e il cuore dal colore nero, inteso come un “non colore” che copre tutti gli altri. La parola ARMOCROMIA ha origine dal greco, ovvero dall’unione di due parole “armonia” e “chroma”, rispettivamente “concordia” e “colore” quindi ARMONIA TRA I COLORI.

Dai primi anni del ‘900, l’ARMOCROMIA, di strada, ne ha fatta molta, fino a diventare, oggi, una vera e propria “scienza dei colori applicata all’estetica”.

L’ARMOCROMIA è un metodo teorico scientifico, ma anche empirico perché si realizza attraverso un’analisi di pelle, occhi e capelli e ci permette di scoprire la palette di colori ideale per ciascuno di noi. Sono i colori che oggettivamente si sposano meglio con le nostre caratteristiche cromatiche, sia nel make up che negli abiti o negli accessori. Si parte dai nostri colori naturali, per scegliere, grazie alla consulente di ARMOCROMIA, i colori che diano risalto alla nostra unicità e alla nostra bellezza. Dopo una consulenza ognuno di noi saprà quali sono i “suoi colori amici” di cui circondarsi.

I coLoRi e Le StaGionI iN ArMoCroMia

Primavera

I colori primaverili sono chiari e luminosi, proprio come i colori di una giornata primaverile. I colori di questa stagione sono davvero come un mazzo di fiori primaverili avvolti da un fogliame verde brillante primaverile: tulipani rosso-arancio e corallo, giunchiglie e narcisi giallo brillante.

Estate

I colori di questa stagione sono smorzati con sfumature blu. Fiori di fine estate, un oceano schiumoso e spiagge bianche sono visibili ovunque. Blu baby, blu ardesia, pervinca, rosa cipria, verde acqua di mare e grigio ardesia sono i tipici colori estivi.

Autunno

I colori primaverili sono chiari e luminosi, proprio come i colori di una giornata primaverile. I colori di questa stagione sono davvero come un mazzo di fiori primaverili avvolti da un fogliame verde brillante primaverile: tulipani rosso-arancio e corallo, giunchiglie e narcisi giallo brillante.

Inverno

I colori di questa stagione sono smorzati con sfumature blu. Fiori di fine estate, un oceano schiumoso e spiagge bianche sono visibili ovunque. Blu baby, blu ardesia, pervinca, rosa cipria, verde acqua di mare e grigio ardesia sono i tipici colori estivi.

Per il nostro stile di lavoro come agenzia di wedding, ci interessa molto l’armocromia. Pensiamo, infatti, che scoprendo i colori giusti per noi, possiamo riscoprire la nostra bellezza esteriore ed interiore e questo approccio è indispensabile nel percorso del prendersi cura degli sposi a tutto tondo. Ecco perché siamo molto contente di incontrare Giovanna Vitacca, Style e Communication Consultant, esperta, di immagine, che lei definisce “un viaggio alla scoperta di se stessi e della propria unicità, “armonia di forma e sostanza” e che, pertanto, sentiamo in forte empatia con il nostro modo di lavorare.

Ciao GiovaNnA!

Come ben sa, la nostra agenzia si occupa di organizzare matrimoni ed oggi, grazie alla sua professionalità, desideriamo essere d’aiuto alle spose e spiegare loro quanto importante può essere per la migliore riuscita del loro matrimonio, l’ARMOCROMIA.

Ci spiega brevemente cos’è l’armocromia?
E quanto essa possa aiutare, specialmente le spose?

G: Certamente sì!! Può aiutare le spose ma, aggiungo una visione, ovvero aiuta anche tutta la macchina organizzativa che riguarda il matrimonio. Faccio un esempio, se all’inizio dei preparativi del matrimonio, si facesse una consulenza d’immagine seguendo il metodo dell’ARMOCROMIA, applicandolo in senso lato a tutto quello che riguarda l’immagine, intendo prendersi cura della fisicità della sposa e dello sposo o dello stile di queste due persone, ogni cosa diventerebbe più armonica e fluida e allo stesso tempo impatterebbe con maggiore empatia

L’ARMOCROMIA nel wedding ha un potere molto forte quando si applica ai vari aspetti del matrimonio:

  • la scelta dell’abito, sia della sposa che dello sposo;
  • la scelta del make-up;
  • la scelta dei fiori;
  • la scelta degli allestimenti;
  • la scelta del tovagliato e così via

Possiamo affermare, quindi,
che tutto influisce sul mood del matrimonio e i suoi colori?

G: Certamente! È importante comprendere, però, che non sempre i colori che ci piacciono, sono quelli che la consulenza di armocromia individua come nostra palette di colori. Basti pensare ad una sposa che sceglie, o per istinto o piacere, l’arancione (che è un colore considerato caldo) e si circonda di questo colore, dal bouquet ai fiori della chiesa, all’allestimento della location. Ma in realtà lei risulta una donna dai colori molto “freddi”.

Sarebbe un errore, ad esempio per quanto riguarda il fotografo che, in post produzione, dovrebbe togliere il giallo dal viso della sposa. Essere “in tono”, pertanto, aiuta anche il fotografo a lavorare meglio e a non alterare le foto, con il risultato che non sembrerebbero naturali. Soprattutto farebbe risparmiare ore di lavoro in più che andrebbero a pesare sul budget del matrimonio.

Ecco una regola di base da cui, grazie all’armocromia, non si può prescindere e che mi sento di consigliare: “indossare i colori giusti” aiuta a rendere la sposa più levigata, più bella, più solare e a creare un effetto lifting in maniera del tutto naturale.

Come facciamo a capire quali sono i colori
che risaltano meglio la nostra persona?

G: Con una consulenza di armocromia! Non c’è un’alternativa. Infatti durante una consulenza “dedicata” lo studio dei colori viene fatto partendo da un’analisi dei colori propri della persona, che, attraverso un accostamento di drappi colorati, aiutano me e soprattutto la persona, a capire e scegliere i suoi “colori amici”. È in quel momento, molto intimo e autentico, a mio parere, che spiego, con l’aiuto dei drappi, appunto, come l’immagine della persona possa essere più o meno luminosa e apparire più o meno bella.

Dopo la consulenza, chi si rivolge a me, ne uscirà più consapevole!

Lo ha visto con i propri occhi quanto possa essere d’aiuto l’ARMOCROMIA, nella vita di tutti i giorni, ma anche e a maggior ragione nelle occasioni importanti come, appunto, il giorno del matrimonio, per sentirsi bene, in piena bellezza e giusti al posto giusto, o forse potrei dire “coi colori giusti nel dipinto giusto”!  Questo vale, ovviamente, anche per lo sposo; perché tutti siamo soggetti all’ARMOCROMIA. Per lo sposo è importante capire quale abito si addice ai suoi colori, il modello, lo stile. Se scegliere un vestito nero anziché blu o grigio, un tight, mezzo tight, frac, spezzato o smoking.

Tengo a precisare che durante le mie consulenze viene curata anche la parte Body Shape, ovvero la scelta dell’abito della sposa non avviene soltanto tenendo conto del “suo” colore ma anche tenendo presente la “sua” forma corporea (o fisicità). In altre parole, quale abito è consigliabile indossare e quale da escludere in base alla fisicità.

Ora qualche domanda tecnica:
perché l’armocromia viene suddivisa
in 4 gruppi chiamati stagioni?

G: è una convenzione, ben spiegata nel libro risalente agli anni ’80 di Bernice Kentner “Color me a season”. Risultava semplice e immediato riferirsi alle stagioni e ai loro colori. Nello sviluppo di questa scienza si sono poi inserite altre variabili che sono diventati i valori portanti del metodo dell’ARMOCROMIA: il tono, il sottotono, l’intensità, il contrasto. Dividere l’armocromia in stagioni non corrisponde all’idea climatica che abbiamo delle stagioni. Ad esempio: l’estate è una stagione calda, ma in armocromia le corrispondono i colori freddi. Visualizzando la RUOTA DELLE STAGIONI, si riesce a spiegare bene ed a far visualizzare meglio i colori più adatti alla nostra persona.

Quali sono i parametri con cui si definisce
la stagione a cui apparteniamo?

G: I parametri con i quali si definisce una stagione e il suo sottogruppo sono: il SOTTONO ed eventualmente, il SOVRATONO. Vuol dire che se siamo freddi (sottotono) potremmo avere un leggero sovrattono caldo, o viceversa (cosa rara). Ma è il sottotono che vince e che guida nella scelta della palette di colori adatta a noi; perché è quello che definisce se si è una persona fredda o calda, cioè il tipo di pelle che abbiamo.

Qual è la differenza
tra colori caldi e colori freddi?

G: Faccio una premessa, pensiamo ai colori primari che sono, come sappiamo, rosso, verde e blu, se li mischiamo vengono fuori altri colori, come il marrone, il verde, il viola e così via. I COLORI CALDI sono quei colori che, dopo aver mischiato i primari, al loro interno hanno un’alta percentuale di giallo (es: arancione, giallo, rosso pomodoro-molto caldo); i COLORI FREDDI, invece, sono quelli che al loro interno, hanno un’altissima percentuale di blu (es: rosso prugna o rosso fragola). Questa differenza, però, non ci deve portare a pensare che un colore freddo, se siamo un tipo caldo, non ci stia bene. Niente di più sbagliato! In natura ci sono le varianti, quindi per ogni colore ci sarà la sua versione calda e la sua versione fredda. Gli unici colori molto caldi ai quali non troviamo nessuna variante sono: il giallo e l’arancio.

Concludo citando una frase della Kentnerquando una donna indossa i colori giusti quella donna ritorna alla vita”!

Fine prima parte

Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima (Wassily Kandinsky)

Per introdurci al tema dell’armocromia nel wedding, che tratteremo nell’intervista a Giovanna Vitacca, dobbiamo predisporci alla bellezza, sgomberando la mente e il cuore dal colore nero, inteso come un “non colore” che copre tutti gli altri. La parola ARMOCROMIA ha origine dal greco, ovvero dall’unione di due parole “armonia” e “chroma”, rispettivamente “concordia” e “colore” quindi ARMONIA TRA I COLORI.

Dai primi anni del ‘900, l’ARMOCROMIA, di strada, ne ha fatta molta, fino a diventare, oggi, una vera e propria “scienza dei colori applicata all’estetica”.

L’ARMOCROMIA è un metodo teorico scientifico, ma anche empirico perché si realizza attraverso un’analisi di pelle, occhi e capelli e ci permette di scoprire la palette di colori ideale per ciascuno di noi. Sono i colori che oggettivamente si sposano meglio con le nostre caratteristiche cromatiche, sia nel make up che negli abiti o negli accessori. Si parte dai nostri colori naturali, per scegliere, grazie alla consulente di ARMOCROMIA, i colori che diano risalto alla nostra unicità e alla nostra bellezza. Dopo una consulenza ognuno di noi saprà quali sono i “suoi colori amici” di cui circondarsi.

I coLoRi e Le StaGionI iN ArMoCroMia

Primavera

I colori primaverili sono chiari e luminosi, proprio come i colori di una giornata primaverile. I colori di questa stagione sono davvero come un mazzo di fiori primaverili avvolti da un fogliame verde brillante primaverile: tulipani rosso-arancio e corallo, giunchiglie e narcisi giallo brillante.

Estate

I colori di questa stagione sono smorzati con sfumature blu. Fiori di fine estate, un oceano schiumoso e spiagge bianche sono visibili ovunque. Blu baby, blu ardesia, pervinca, rosa cipria, verde acqua di mare e grigio ardesia sono i tipici colori estivi.

Autunno

I colori primaverili sono chiari e luminosi, proprio come i colori di una giornata primaverile. I colori di questa stagione sono davvero come un mazzo di fiori primaverili avvolti da un fogliame verde brillante primaverile: tulipani rosso-arancio e corallo, giunchiglie e narcisi giallo brillante.

Inverno

I colori di questa stagione sono smorzati con sfumature blu. Fiori di fine estate, un oceano schiumoso e spiagge bianche sono visibili ovunque. Blu baby, blu ardesia, pervinca, rosa cipria, verde acqua di mare e grigio ardesia sono i tipici colori estivi.

Per il nostro stile di lavoro come agenzia di wedding, ci interessa molto l’armocromia. Pensiamo, infatti, che scoprendo i colori giusti per noi, possiamo riscoprire la nostra bellezza esteriore ed interiore e questo approccio è indispensabile nel percorso del prendersi cura degli sposi a tutto tondo. Ecco perché siamo molto contente di incontrare Giovanna Vitacca, Style e Communication Consultant, esperta, di immagine, che lei definisce “un viaggio alla scoperta di se stessi e della propria unicità, “armonia di forma e sostanza” e che, pertanto, sentiamo in forte empatia con il nostro modo di lavorare.

Ciao GiovaNnA!

Come ben sa, la nostra agenzia si occupa di organizzare matrimoni ed oggi, grazie alla sua professionalità, desideriamo essere d’aiuto alle spose e spiegare loro quanto importante può essere per la migliore riuscita del loro matrimonio, l’ARMOCROMIA.

Ci spiega brevemente cos’è l’armocromia?
E quanto essa possa aiutare, specialmente le spose?

G: Certamente sì!! Può aiutare le spose ma, aggiungo una visione, ovvero aiuta anche tutta la macchina organizzativa che riguarda il matrimonio. Faccio un esempio, se all’inizio dei preparativi del matrimonio, si facesse una consulenza d’immagine seguendo il metodo dell’ARMOCROMIA, applicandolo in senso lato a tutto quello che riguarda l’immagine, intendo prendersi cura della fisicità della sposa e dello sposo o dello stile di queste due persone, ogni cosa diventerebbe più armonica e fluida e allo stesso tempo impatterebbe con maggiore empatia

L’ARMOCROMIA nel wedding ha un potere molto forte quando si applica ai vari aspetti del matrimonio:

  • la scelta dell’abito, sia della sposa che dello sposo;
  • la scelta del make-up;
  • la scelta dei fiori;
  • la scelta degli allestimenti;
  • la scelta del tovagliato e così via

Possiamo affermare, quindi,
che tutto influisce sul mood del matrimonio e i suoi colori?

G: Certamente! È importante comprendere, però, che non sempre i colori che ci piacciono, sono quelli che la consulenza di armocromia individua come nostra palette di colori. Basti pensare ad una sposa che sceglie, o per istinto o piacere, l’arancione (che è un colore considerato caldo) e si circonda di questo colore, dal bouquet ai fiori della chiesa, all’allestimento della location. Ma in realtà lei risulta una donna dai colori molto “freddi”.

Sarebbe un errore, ad esempio per quanto riguarda il fotografo che, in post produzione, dovrebbe togliere il giallo dal viso della sposa. Essere “in tono”, pertanto, aiuta anche il fotografo a lavorare meglio e a non alterare le foto, con il risultato che non sembrerebbero naturali. Soprattutto farebbe risparmiare ore di lavoro in più che andrebbero a pesare sul budget del matrimonio.

Ecco una regola di base da cui, grazie all’armocromia, non si può prescindere e che mi sento di consigliare: “indossare i colori giusti” aiuta a rendere la sposa più levigata, più bella, più solare e a creare un effetto lifting in maniera del tutto naturale.

Come facciamo a capire quali sono i colori
che risaltano meglio la nostra persona?

G: Con una consulenza di armocromia! Non c’è un’alternativa. Infatti durante una consulenza “dedicata” lo studio dei colori viene fatto partendo da un’analisi dei colori propri della persona, che, attraverso un accostamento di drappi colorati, aiutano me e soprattutto la persona, a capire e scegliere i suoi “colori amici”. È in quel momento, molto intimo e autentico, a mio parere, che spiego, con l’aiuto dei drappi, appunto, come l’immagine della persona possa essere più o meno luminosa e apparire più o meno bella.

Dopo la consulenza, chi si rivolge a me, ne uscirà più consapevole!

Lo ha visto con i propri occhi quanto possa essere d’aiuto l’ARMOCROMIA, nella vita di tutti i giorni, ma anche e a maggior ragione nelle occasioni importanti come, appunto, il giorno del matrimonio, per sentirsi bene, in piena bellezza e giusti al posto giusto, o forse potrei dire “coi colori giusti nel dipinto giusto”!  Questo vale, ovviamente, anche per lo sposo; perché tutti siamo soggetti all’ARMOCROMIA. Per lo sposo è importante capire quale abito si addice ai suoi colori, il modello, lo stile. Se scegliere un vestito nero anziché blu o grigio, un tight, mezzo tight, frac, spezzato o smoking.

Tengo a precisare che durante le mie consulenze viene curata anche la parte Body Shape, ovvero la scelta dell’abito della sposa non avviene soltanto tenendo conto del “suo” colore ma anche tenendo presente la “sua” forma corporea (o fisicità). In altre parole, quale abito è consigliabile indossare e quale da escludere in base alla fisicità.

Ora qualche domanda tecnica:
perché l’armocromia viene suddivisa
in 4 gruppi chiamati stagioni?

G: è una convenzione, ben spiegata nel libro risalente agli anni ’80 di Bernice Kentner “Color me a season”. Risultava semplice e immediato riferirsi alle stagioni e ai loro colori. Nello sviluppo di questa scienza si sono poi inserite altre variabili che sono diventati i valori portanti del metodo dell’ARMOCROMIA: il tono, il sottotono, l’intensità, il contrasto. Dividere l’armocromia in stagioni non corrisponde all’idea climatica che abbiamo delle stagioni. Ad esempio: l’estate è una stagione calda, ma in armocromia le corrispondono i colori freddi. Visualizzando la RUOTA DELLE STAGIONI, si riesce a spiegare bene ed a far visualizzare meglio i colori più adatti alla nostra persona.

Quali sono i parametri con cui si definisce
la stagione a cui apparteniamo?

G: I parametri con i quali si definisce una stagione e il suo sottogruppo sono: il SOTTONO ed eventualmente, il SOVRATONO. Vuol dire che se siamo freddi (sottotono) potremmo avere un leggero sovrattono caldo, o viceversa (cosa rara). Ma è il sottotono che vince e che guida nella scelta della palette di colori adatta a noi; perché è quello che definisce se si è una persona fredda o calda, cioè il tipo di pelle che abbiamo.

Qual è la differenza
tra colori caldi e colori freddi?

G: Faccio una premessa, pensiamo ai colori primari che sono, come sappiamo, rosso, verde e blu, se li mischiamo vengono fuori altri colori, come il marrone, il verde, il viola e così via. I COLORI CALDI sono quei colori che, dopo aver mischiato i primari, al loro interno hanno un’alta percentuale di giallo (es: arancione, giallo, rosso pomodoro-molto caldo); i COLORI FREDDI, invece, sono quelli che al loro interno, hanno un’altissima percentuale di blu (es: rosso prugna o rosso fragola). Questa differenza, però, non ci deve portare a pensare che un colore freddo, se siamo un tipo caldo, non ci stia bene. Niente di più sbagliato! In natura ci sono le varianti, quindi per ogni colore ci sarà la sua versione calda e la sua versione fredda. Gli unici colori molto caldi ai quali non troviamo nessuna variante sono: il giallo e l’arancio.

Concludo citando una frase della Kentnerquando una donna indossa i colori giusti quella donna ritorna alla vita”!

Fine prima parte

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L’Armocromia nel Wedding con Giovanna Vitacca2022-03-21T08:55:52+00:00

Parlare di matrimonio, vuol subito dire sposa in abito bianco.

2021-10-22T09:19:40+00:00

admin

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Negli ultimi mesi, poi, parlare di matrimoni vuol innanzitutto dire parlare di sogni rimandati, poiché l’emergenza sanitaria, il distanziamento e le restrizioni hanno costretto molte coppie a rinviare la data delle loro nozze ma non hanno di certo cancellato il sogno in bianco di tantissime spose. Hanno solo rinviato la scelta.

Abito pret’a porter, couture o haute couture?

Sono queste alcune delle domande che mi sento porre dalle spose durante la pianificazione delle fasi del matrimonio. Ci sono spose che hanno bene in mente quello che vorranno indossare, altre invece vogliono decidere in base alle proposte che le verranno fatte. Devo dire che la scelta, a volte, è tutt’altro che semplice! Solo una mirata preparazione , formazione ma anche un bellissimo lavoro in team, mi ha permesso  di accontentare tutte le mie spose in questo passo. Dobbiamo fare una scelta armocromica giusta, tenendo conto della combinazione del colore degli occhi, dell’ incarnato, dei capelli per poter abbinare la giusta palette. Ma questo, anche se molto pertinente ,è un argomento che voglio approfondire in un altro articolo nel mio blog. Ora vi dirò solo che ,in base alla visione armocromica ,sarete in grado di scegliere i giusti colori che vi circonderanno il giorno del vostro matrimonio e anche il “bianco” più adeguato a voi.

Certo! Parlare di sposa in abito bianco è molto riduttivo.
Il vostro abito da sposa perfetto sarà di un bianco caldo, crema, champagne, avorio, bianco platino, latte, bianco freddo…e poi il suo stile sarà principesco, vittoriano, impero, a sirena… e sarà più bello in seta, in mikado, in chiffon, in tulle?

Quante domande!

L’unica risposta è: la scelta dell’abito da sposa è legato alla soggettività, anche se viziato dalla moda e dalle tendenze o da riti e tradizioni.
Nel corso dei secoli, infatti, il vestito da sposa ha subito drastici cambiamenti, in linea coi costumi e i gusti del momento. Il colore bianco, per esempio, è soprattutto una scelta dei paesi occidentali e risale al periodo vittoriano (1840), infatti fu proprio la regina Vittoria a scegliere un abito di colore bianco per le sue nozze con l’amato Alberto di Sassonia per indicare purezza, eleganza ma anche per distinguersi dagli altri che non indossavano quel colore perché si sporcava facilmente. La foto delle loro nozze, prima nel suo genere, è passata alla storia e presto la maggior parte delle fanciulle vollero imitarla. Ora la palette cromatica delle spose si è ampliata molto passando anche per i colori pastello, i toni del blu e del grigio mentre continua ad essere tabù il nero (eccezion fatta per alcune spose gipsy americane) poichè risulta essere un colore poco adatto alla sposa in tutte le culture del mondo, invece il rosso, è il colore tradizionalmente adatto alle spose orientali ,poiché  auspicio di buona fortuna, mentre è giudicato “sfacciato” dalla religione cristiana.

Che dire dello stile?

Basta scorrere le immagini in bianco e nero per rendersi conto di come siano mutate le regole nei vari decenni, si è passati dai corsetti e le maniche ampie alle tuniche corte (anni trenta) oppure dagli abiti semplici e pratici (tailleur da sposa)degli anni 40 con le ristrettezze a causa della guerra, alle gonne a ruota e corpino in pizzo oppure alla voglia di eccesso smodato degli anni 80 in cui fra tutti trionfa lo stile di Lady Diana, un trionfo di volant, maniche a sbuffo, ruches e taffetà che ha fatto storia, sino agli abiti –sottoveste o quelli moderni geometrici ed essenziali.

Ora a fare tendenza sono i creativi, gli stilisti, seguiti ed ascoltati come veri profeti: da Jenny Peckham (una dei designer preferita da Kate Middleton) a Pronovias, ad Elie Saab e alle rinomatissime maison della moda italiana che in materia di stile e buon gusto sono seconde a pochi.

La signora Barbara proprietaria di Sposa Chich di Lecce…

Direttamente da una professionista del settore, insieme al mio team, ho raccolto altre informazioni che voglio porgervi.

Ci ha accolto nel suo atelier con eleganza e grazia e ha risposto alle nostre curiosità, ma soprattutto ci ha rivelato un segreto molto importante e cioè che alla base di una buona scelta vi deve essere soprattutto un ottima accoglienza, tanta pazienza e saper ascoltare e accontentare le spose. Solo seguendo queste semplici cose, che poi semplici non sono, le future spose riescono a sentirsi a proprio agio, serene per poter  ascoltare consigli e scegliere l’abito dei loro sogni.

La sua dedizione alla sposa, ci ha detto Barbara, le hanno dato la spinta a cimentarsi in questo mondo, a rilevare l’attività che ora dirige che le è da impulso e stimolo in ogni momento. Lei sostiene che stabilire la giusta empatia, permettono a sposa ed atelier di formare il connubio perfetto,e per essere certa che l’abito scelto dalle sue spose venga indossato in maniera impeccabile e per regalare loro anche la giusta tranquillità, il giorno delle nozze, si reca personalmente a casa della sposa, per aiutarla mentre indossa l’abito fugando anche possibili imprevisti in momenti tanto carichi di ansia e attesa.

Per quanto riguarda la conformazione e la scelta in base alla fisicità, ci ha semplicemente detto: ricordate che sarà sempre l’abito a conquistare la sposa e non viceversa! Sono veramente in sintonia con questa affermazione. Posso però suggerirvi, che quando dobbiamo riconoscere la fisicità di una persona dobbiamo tener conto di tre punti importanti e cioè: SPALLE, VITA E FIANCHI.

Per quanto riguarda il primo punto occorre osservare la loro angolazione, notare la loro squadratura o pendenza, la loro distanza dal collo. Se parliamo di punto vita, invece dobbiamo tener presente la lunghezza del busto e l’ampiezza della cassa toracica e tutto viene misurato con meticolosa maestria da ogni sarta in atelier sia se si tratta di couture, di haute couture o pret’a porter.

Per semplificare l’immediata classificazione delle varie combinazioni, a volte, parliamo di conformazioni a cetriolo, ossia quando spalla, vita e fianchi sono tutte della stessa dimensione, o quasi; oppure di conformazione a mela quando  curve  e rotondità non mancano sull’addome ed il busto è spesso prosperoso mentre  fianchi  gambi risultano sottili.  Parliamo invece di una conformazione “a pera” quando la parte superiore del corpo è un po’ più minuta rispetto a quella inferiore ed in particolare quando ad essere più prosperosa è la zona al di sotto del cavallo mentre la vita resta piuttosto sottile.  Se parliamo invece di forma a clessidra abbiamo spalle squadrate e fianchi delle stesse misure con un punto vita molto sottile.

A colpo d’ occhio già sappiamo di non poter avere un abito” universale” che vada bene, cioè, per tutte le fisicità ma potrei darvi dei semplici consigli ossia: se avete un busto prosperoso e delle gambe sottili, optate per un vestito che sia semplice nella parte superiore per non creare ulteriore volume e prediligete uno scollo a V o meglio ancora ad incrocio, perché in questo modo si riesce a dare verticalità al busto, poi per bilanciare la figura preferite gonne e pantaloni che siano ampie voluminosi.
Nel caso in cui la vostra conformazione sia a pera, preferite vestiti che abbiano maggiore volume o lavorazione nella parte superiore dell’abito, potete anche sottolineare la vita con una cintura, mentre lasciate che la parte inferiore sia scivolata e liscia. Cercate di evitare l’abito a sirena o a vita bassa, mentre se a voi suscita curiosità potete anche provare degli abiti stile impero. Con la conformazione a clessidra tendete invece a valorizzare le spalle, non esagerate con abiti troppo aderenti ma se il vostro fisico è abbastanza tonico perché non optare per gli abiti sottoveste?

Detto ciò, occorre specificare che ognuno di questi consigli si deve avvalere della giusta consistenza del tessuto scelto. In linea di massima, perché l’argomento tessuti è molto ampio, occorre ricordare che per dare volume userò dei tessuti più sostenuti: taffetà, mikado, organza…  mentre negli abiti lisci userò dei tessuti morbidi: chiffon, tulle, seta…

Combinazioni costruite o casualità?

UN mix di emozioni ed attrazioni che si avvalgono innanzitutto della professionalità di chi le crea e poi la giusta attrazione che ci porterà ad una ottima scelta.

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Parlare di matrimonio, vuol subito dire sposa in abito bianco.2021-10-22T09:19:40+00:00

Le fedi nunziali. Una scelta da non fare all’ultimo minuto…

2021-10-22T09:02:58+00:00

admin

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Quando il giorno dopo la cerimonia ci si sveglia, quando si torna al lavoro e alla vita di tutti i giorni, il cambiamento più evidente è quell’anello che si porta all’anulare della mano sinistra brillante e visibile a distanza e il loro valore va ben al di là del puro investimento economico.

Anche per le fedi esiste un bon ton, delle regole non scritte che permetteranno a voi sposi di procedere nel vostro giorno più bello in maniera perfetta.

Amo consigliare, amo far conoscere le regole, ma il mio modo di operare volge ad organizzare dei matrimoni unici, anche contro regole e stereotipi, se occorre, purchè sia la cerimonia che i miei sposi sognano.

Un po’ di storia

Il termine “fede”, dal latino fides, vuol dire fedeltà. Ma Fides era anche il nome della dea romana personificazione della lealtà, quindi per il cittadino romano era riferito alla sua patria. La storia delle fedi nuziali come oggetto è legata a quella più generica di usare gli anelli come simbolo di qualcosa di importante. Gli antichi egizi, ad esempio, saldavano agli anelli dei sigilli raffiguranti scarabei e geroglifici, mentre i greci indossavano cerchietti d’oro con cammei o incisioni. Primi ad utilizzare un anello come promessa d’amore furono i barbari. Presso gli antichi romani l’uso di questi monili era regolato dalla legge: gli anelli dei cittadini liberi erano d’oro, quelli degli schiavi liberati d’argento e quelli degli schiavi di ferro. L’utilizzo dell’oro come materiale lo si deve all’influenza cristiana per i quali questo metallo è simbolo di eternità. Durante il Medioevo invece le donne avevano l’abitudine d’intrecciare un loro capello e quello del loro futuro sposo attorno all’anello e lo tenevano 9 giorni sul proprio petto all’altezza del cuore prima di scambiarlo nel giorno delle nozze, in segno d’amore e fedeltà.

Fu solo nel 1700 che nelle fedi nuziali vennero aggiunti i nomi degli sposi. La fede nuziale è sostanzialmente un cerchio perfetto senza inizio e senza fine, la vita che si rinnova e si fortifica nel tempo, la perfezione, la continuità, l’eterno ritorno… cosa ci può essere di più simbolico per un’unione matrimoniale?

Le tradizioni

La tradizione vuole che porti sfortuna comprare nello stesso momento l’anello di fidanzamento e le fedi nuziali. Sembra inoltre che porti sfortuna mettersi al dito la fede prima delle nozze. Se agli sposi è concesso di scegliere il tipo di fedi lo stesso non si può dire in merito al “dove indossarla”: la fede va messa all’anulare della mano sinistra. L’usanza dell’anulare ha due diverse origini: la prima deriva probabilmente da un antico rito della Liturgia Cattolica, quando il celebrante, toccate le prime tre dita della mano sinistra dice: “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo…” mettendo poi l’anello, così benedetto, nel quarto dito della mano degli sposi. La seconda spiegazione è più romantica: dall’anulare passerebbe la “vena amoris” (vena dell’amore) che da lì porta direttamente al cuore.

Anche una bellissima leggenda cinese ci spiega perché la fede deve essere indossata sull’anulare sinistro, ogni dito infatti rappresenta delle persone che fanno parte della nostra vita:

  •  Il pollice rappresenta i genitori.
  •  L’indice rappresenta i fratelli, sorelle e amici.
  •  Il dito medio rappresenta se stessi.
  •  L’anulare rappresenta il coniuge.
  •  Il mignolo rappresenta i figli.

In realtà presso molte culture del Nord Europa la fede viene messa alla mano destra, mentre in Inghilterra in passato le fedi nuziali venivano indossate sul pollice. In alcuni paesi dell’America Latina, infine, la fede viene portata all’anulare della mano destra. In realtà la fede si porta sull’anulare sinistro per ragioni anche pratiche: poiché è il dito più debole della mano e perciò il meno utilizzato.

Il Galateo

Il galateo del matrimonio prevede che le fedi siano pagate dallo sposo, e la responsabilità di portarle nel luogo della cerimonia in tempo spetta al testimone maschio principale dello sposo. Sistemate su un bellissimo cuscino portafedi dello stesso colore dell’abito da sposa o comunque in linea con lo stile del matrimonio. Oggi tendenzialmente questo compito viene delegato ai paggetti e alle damigelle che precederanno gli sposi durante la marcia nuziale.

Il compare d’anello

Nel sud d’Italia, esiste questa figura, di solito rappresentata da un amico della coppia. Un tempo ricopriva diversi ruoli: confidente e consigliere, accompagnava la sposa in chiesa il giorno delle nozze, ospitava a casa sua la coppia per il primo pranzo insieme da sposati, e addirittura battezzava il loro primo figlio. Oggi i compiti del compare d’anello si sono molto ridotti, ma è proprio lui che regala le fedi agli sposi e, in assenza di un paggetto, è sempre lui a porgere loro gli anelli sull’altare.

Dopo aver parlato un pò di storia e capite le origini di questa bellissima tradizione e come nelle varie culture abbia un uso diverso, ora parliamo in modo specifico di Bon ton del matrimonio.

10 punti fondamentali

Le regole per il matrimonio civile non sono così ferree ma è sempre buona norma dare alle fedi nuziali l’importanza che meritano. Qualunque sia il vostro stile, queste poche regole renderanno il vostro giorno più importante un giorno assolutamente perfetto.

  • Tradizione vuole che le fedi vengano scelte di comune accordo tra gli sposi ma che a pagarle sia lo sposo. Oggi si tende anche a delegare un familiare o una persona molto vicina allo sposo, ma seguire la tradizione comunque resta sempre la scelta più indicata.
  • Le fedi devono essere uguali, ossia della stessa forma e colore. Anche se a volte si può optare per anelli che siano simili o comunque coordinati, è preferibile che gli sposi indossino lo stesso gioiello a dimostrazione del loro reciproco e uguale impegno.
  • Il galateo nuziale si è molto modernizzato e permette agli sposi di scegliere tranquillamente il colore dell’oro che più preferiscono. La tradizione vuole le fedi in oro giallo anche per una praticità nella manutenzione. Ciò non toglie che si possa optare per l’oro bianco, che però nel tempo avrà la necessità di una rodiatura per mantenere inalterata la sua lucentezza, o per il platino che conferirà resistenza e durevolezza alla bellezza dell’anello e che è indicato soprattutto per chi lavora molto con le mani e per gli sportivi.
  • Indossare la fede nuziale prima del matrimonio si dice che porti sfortuna. Unico strappo alla regola è la misurazione dell’anello in gioielleria. Infatti è assolutamente importante che la misura dell’anello sia perfetta.
  • Le fedi nuziali per essere perfette devono contenere una incisione al loro interno. Sempre la tradizione vuole che siano incisi i nomi degli sposi e la data del matrimonio. Oggi però si può anche decidere di incidere una dedica d’amore o una piccola frase significativa per entrambi (ricordandosi ovviamente che lo spazio disponibile è limitato). L’importante è che ci sia sempre la data.
  • Dal momento dell’acquisto al momento del fatidico sì le fedi vanno custodite con cura e successivamente portate in chiesa. Questa incombenza va affidata di solito a uno dei testimoni dello sposo. Ciò perché è necessario che la persona che si occuperà di questo sia affidabile e non distratta dalle mille emozioni del giorno fatidico.
  • Dall’ingresso in chiesa fino all’altare il percorso delle fedi è di solito un momento molto solenne. Questo momento importante è stato da sempre affidato al testimone che ha custodito gli anelli fino a quel momento. Oggi si preferisce incaricare figli e nipotini e, per un risultato scenograficamente più bello, almeno in numero di due di modo che uno avanzi con le fedi e l’altro cosparga il tragitto con petali di rose. Per tradizione a portare le fedi sarà il maschietto e a cospargere i petali da un cestino la femminuccia.
  • Le fedi vanno portate all’altare su un morbido cuscino portafedi che deve essere dello stesso tessuto e dello stesso colore dell’abito della sposa, o un cofanetto particolare, o qualcosa che sia attinente altema scelto per la cerimonia.
  • Bon ton vuole che non si indossino altri anelli che possano distogliere l’attenzione dalle fedi nuziali. Per cui saranno l’unico anello. Per le donne è consigliabile una perfetta manicure molto elegante e discreta.

Dopo avervi suggerito alcune regole di bon ton, vorrei anche parlarvi in particolare di alcuni criteri da tener presente nella scelta .

Francesina: delicate e sofisticate. Se avete gusti minimali e amate le linee essenziali ma di design, la francesina è la “vostra fede”: dallo spessore che si aggira intorno ai 3 mm, è una fede sottile e molto raffinata. Di solito non è arricchita da grosse pietre e lavorazioni. È perfetta per chi ha scelto un abito da sposa semplice di alta moda e ha dita affusolate e sottili. Potete ordinarla nei colori dell’oro che preferite; giallo, bianco o rosa.

Mantovana: bold e senza fronzoli. Un anello concreto. Non passa inosservato, pur essendo di una semplicità disarmante. Ultimamente è molto richiesto come fede nuziale, forse proprio perché lo spessore di circa 6 mm lo rende adatto anche alle dita di un uomo. Se siete indecisi fra i vari modelli e non sapete davvero che pesci pigliare, provate una mantovana: è forse la soluzione che vi rapirà, proprio perché è un anello con carattere ma senza decorazioni ed elementi particolari; chi non ama gioielli appariscenti e con pietre non si potrà mai stancare di questa scelta molto lineare

Principesse… ecco la vostra fede, con pietre. Le spose romantiche e sognatrici, dai lineamenti e i gusti molto femminili, non potranno non amare gli anelli nuziali con pietre preziose. Si tratta di gioielli che possono essere tempestati di pietre luminosissime per lei e accompagnate da una versione di metallo, dello stesso spessore dell’anello della sposa, per lui. Se indosserete un romantico vestito da principessa quel giorni, forse questa è proprio la fede che fa per voi. Se, invece, amate diamanti e pietre preziose ma non desiderate esagerare, esistono versioni di anello con un’unica pietra centrale che funge da punto luce: molto elegante.

Per chi non ama l’ovvietà: la fede bicolore. Di sicuro stupirà tutti questo anello. Due colori per una fede mantovana contemporaneamente oro bianco e oro giallo: è di certo un anello inusuale, per chi cerca novità ed è alla ricerca di qualcosa di diverso dal solito. La sposa che ha organizzato un matrimonio originale o ha scelto un abito da sposa colorato, per indole, potrebbe essere una persona che non ama ciò che si è già visto e vuole sentirsi unica: quindi potrebbe optare per questo tipo di anello, che sposa la classicità della fede senza decorazioni, all’inusuale scelta del bicolore.

Chi non lascia nulla al caso: l’incisione. Se le parole sono parte della vostra vita, se amate lasciare pensieri al vostro partner sparsi per casa con i post-it, se siete degli accaniti collezionisti di aforismi, se scrivete o se adorate portare addosso con voi frasi e segni, come tatuaggi, l’incisione può essere ciò che rende la vostra fede davvero parte di voi. Di solito l’incisione viene fatta all’interno dell’anello e contiene una scritta breve. Se lo desiderate potete aggiungere la data del matrimonio e le vostre iniziali.

La fede sarda è un tipo di anello femminile solitamente donato dal futuro sposo in occasione della richiesta formale di matrimonio, ma spesso anche in occasioni speciali,come la nascita di un figlio.È un gioiello forgiato in 4 fili d’argento o oro su cui vengono micro saldate 4 file di palline del diametro di 0,1 mm cesellate. La sua origineè molto antica e si ritiene che simboleggi il germoglio del grano, rappresentando augurio di fertilità.

Etrusca, piatta e decorata da scritte bene auguranti.

Curiosità e gossip…

Per tantissimi anni l’azienda principe in fatto di fedi è stata la” Unoaerre”, storica azienda orafa aretina , poi è subentrata la Polello ,ora invece si rincorre questa o quella casa sponsorizzata dai personaggi famosi. Il prezzo medio di una coppia di fedi, come avete potuto capire, ha tante variabili. Eros Ramazzotti e Marica Pellegrinelli si sono sposati usando come fede l’anello Cartier collezione love in oro bianco con incastonate ametista, acquamarina, spinello viola, zaffiro blu e rosa.

Lo sapevate che il 50% del fatturato Damiani è costituito da anelli di fidanzamento e fedi? Un dato importante che testimonia la fiducia dei clienti nel brand. I vip che hanno detto sì scambiandosi le loro fedi non si contano. Gli ultimi in ordine cronologico? Filippa Lagerback e Daniele Bossari. Tra i personaggi famosi che hanno voluto che il loro “per sempre insieme” fosse marchiato Damiani impossibile non ricordare Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi , Melissa Satta e Kevin Prince Boateng , Juliana Moreira ed Edoardo Stoppa , Carlo Cracco e Rosa Fanti , Flavia Pennetta e Fabio Fognini , Tania Cagnotto e Stefano Parolin ….e la lista continua.

Insomma l’amore trionfa e il gioiello importante piace.

Per la scommessa sul futuro, il passo importante, l’emozione del “sì, lo voglio” ci si affida però sempre a mani esperte.
Penso di avervi dato un po’ di indicazioni, ora a voi la scelta e…pronti a pronunciare il vostro bellissimo: “Si lo voglio”?

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Come scegliere un fornitore?

2021-10-20T15:15:17+00:00

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Dopo la proposta e la scelta della data (ed eventuali opzioni) occorre passare all’azione. Ogni fornitore ha i suoi vantaggi e svantaggi che spesso finiscono per impattare sui propri clienti e la scelta di ognuno determinerà la qualità ma anche l’immagine ed il risultato del vostro evento.

Cosa vogliamo?

Ogni volta che siamo in procinto di scegliere un fornitore dobbiamo innanzitutto capire…

  • Chi è per noi un buon fornitore?
  • Che qualità ci offre?
  • Corrisponde a ciò che noi ci aspettiamo?
  • Gode di buona reputazione?
  • E’ sempre reperibile? Quando e come possiamo contattarlo?
  • E’ puntuale e preciso?
  • Che prezzo sono disposto a pagare?
  • Come vorrei gestire il rapporto con lui?

Rispondere correttamente a queste domande ci consente di avere un primo identikit del fornitore che ci aspettiamo ma occorre anche capire ciò che vogliamo e come ottenerlo per abbattere di molto la possibilità di rimanere insoddisfatti. Considerando tutti questi aspetti ci appare evidente come il prezzo non sia più un fattore determinante ma diventa marginale nella scelta di un buon fornitore.

La reputazione che i fornitori hanno rappresenta di certo una prima scrematura, poiché essa sarà la voce delle esperienze altrui. La scelta o l’idea di scegliere può giungere da diversi input; sia da un semplice passaparola, che dalla ricerca su internet, che dalla proposta di un altro professionista.

Quando ci approcciamo nella scelta navigando nel Web, siamo coscienti di trovarci in mare aperto (navighiamo infatti) e dobbiamo comunque scegliere una rotta da seguire per cui la prima cosa che ci potrà attrarre sarà l’aspetto di un sito piuttosto che un altro poi valuteremo la sua impostazione, ma andremo anche a sfogliare la sua gallery e non tralasceremo di leggere le testimonianze ed i commenti…

Un altro consiglio utile…

Confronta i diversi fornitori. Avere diverse proposte per la medesima fornitura può determinare più aspetti positivi:

  • diverse idee di realizzazion
  • diversi prezzi
  • avere più informazioni utili su potenziali fornitori

A volte mentre ci si informa possiamo imbatterci anche su pareri di clienti e magari scoprire che alcuni di essi potrebbero fornirci le giuste referenze.

Cosa ci possiamo aspettare da un buon fornitore?

Dopo il confronto possiamo passare alla scelta. La sua offerta sarà di sicuro una discriminante ma possiamo basarci solo su di essa? Scegliere bene, di fretta e di istinto non sempre sono una solida formula. Dobbiamo anche valutare:

  • le materie prime utilizzate
  • la cura nei dettagli
  • l’approccio e la cura del cliente
  • l’aggiornamento costante nel suo lavoro
  • le sue condizioni di vendita
  • le sue garanzie

Rivolgersi ad un fornitore piuttosto che ad un altro in base a criteri di facile analisi, come il prezzo, conoscenze personali, rinomanza del fornitore si corre un rischio non indifferente.

Un fornitore sbagliato?

Purtroppo nel giorno del matrimonio, così come per qualsiasi evento si voglia organizzare, ogni fornitore deve fare la sua parte senza possibilità di replica. “Buona la prima” L’impatto di un fornitore sbagliato sull’evento dovrebbe essere ridotto o semplicemente azzerato. Ai vostri ospiti non importerà quale sia stata la causa (giusta o sbagliata) ma ricorderanno la nota negativa, di un evento, anche se lo stesso risulti impeccabile per tutto il resto.

E’ tutto? L’analisi e la scelta dei fornitori è un processo che richiede tempo, capacità di analisi, confronto delle esperienze altrui e indagine sul campo. Come fare una scelta ponderata in minor tempo? Tutto quello appena proposto come criterio di scelta naturalmente valgono anche per quanto riguarda la scelta di una wedding planner.

Io mi affido a collaborazioni con fornitori collaudati, con i quali sono certa di poter ottenere il massimo per il vostro evento ed impiego tempo, risorse e tecnologia per far sì che il risultato sia al pari o superiore alle vostre aspettative. Affidarsi ed affidare la regia del proprio evento ad un Wedding Planner professionista comprende anche questi plus, piuttosto che vivere ansie, dubbi ed incertezze e perdere tempo per tutti.

A te la scelta.

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admin

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Nulla è eterno in questo mondo, nemmeno il nostri problemi.”

Questo diceva Charlie Chaplin. È questa la più incoraggiante delle affermazioni, quella che comunque ci dice che essere positivi e guardare oltre è la giusta soluzione: andrà tutto bene! Basta rinunce! Questo è il mio messaggio, non solo perché sono estremamente positiva per natura, ma perché la fiducia nel domani deve essere una prerogativa di tutti. L’anno appena passato e la terribile pandemia che ci ha coinvolto, ha avuto un impatto enorme un po’ su tutto, ma in modo determinante sul comparto dei matrimoni. Tutto ciò però non porterà assolutamente a rinunce, ma al contrario ci si concentrerà a garantire tanta sicurezza, maggiore confort e tanto divertimento per avere una bellissima festa da ricordare. Sappiamo tutti che mode, stili e abitudini cambiano in continuazione, a volte molto lentamente, altre come nel 2020, a causa del Covid 19, in modo molto veloce.

INIZIAMO! Parola d’ordine? Organizzare il Matrimonio

Come e da dove partire per ottenere tutto ciò? Questo non è un lavoro da dilettanti né di “improvvisate ” fermatevi un attimo e pensate.

Primi passi

Nuove norme, i diversi DPCM, i colori giallo, rosso, arancione… rimandare, tentare, decidere… Sicuramente vi avranno fatto perdere un po’ di vista la vostra ispirazione , ma non dovete abbattervi. È vero non eravamo abituati a tutto questo ma abbiamo avuto il tempo per riflettere. Nessuno avrà mai la presunzione di dire che ha in mano una bacchetta magica e che basterà agitarla per trasformare il sogno in realtà.

Vi dirò invece che una Wedding Planner professionista, così come faccio io, fisserà con voi un primo appuntamento o una call in cui il suo scopo principale è quello di ascoltarvi, capire le vostre paure, captare ogni vostro desiderio, i vostri gusti e appuntare ogni cosa che a voi non piace. Sulla base di tutte queste informazioni, delle vostre preferenze ed emozioni saprò proporvi anche negli incontri successivi la vostra wedding moodboard dalla quale scaturirà il design del vostro evento. Affidandomi l’incarico l’unico mio scopo sarà quello di organizzare un giorno indimenticabile per voi e per i vostri ospiti. Elemento essenziale per me e il mio team è accogliere e far sentire importanti i vostri ospiti e lasciare impresso nella loro mente il vostro meraviglioso evento.

Come organizzerai il mio evento?

È una domanda che mi viene posta spesso. Bisogna considerare che l’arte di “fare ” i matrimoni non si avvale affatto dell’improvvisazione… Tutto scaturisce da un ‘emozione, un sogno che si deve trasformare in realtà. Scegliere, valutare, opzionare ogni aspetto è fondamentale per il mio metodo lavorativo. Non solo, occorre anche conoscere e far applicare i protocolli da tutti i professionisti che interverranno al vostro matrimonio, per non incorrere in spiacevoli sanzioni.

Con una Wedding Planner al vostro fianco avrete sempre una professionista capace, preparata, creativa che non si risparmierà tra incontri, valutazioni, telefonate, video-call, preventivi, formulazione contratti e resoconti. Naturalmente tutto ciò non può essere generalizzato poiché ognuno ha il suo metodo di lavoro. Io vi sto proponendo il mio! Non ci sono “sogni uguali” ma ognuno di noi sogna a suo modo, ecco perché io non realizzerò mai un evento uguale all’altro, inoltre saprò solo affiancarvi, consigliarvi, mai sostituirmi in nessuna decisione voi prendiate.

La mia continua formazione ed informazione mi permette di fornirvi i programmi più innovativi e tecnologici che vi saranno di supporto nell’organizzazione del vostro matrimonio, vi consentiranno di essere aggiornati, in qualunque momento, sull’evolversi della pianificazione dell’evento. Il mio modo di organizzare un evento si avvale di un alto livello di digitalizzazione che non si risolve in una semplice call , o una chat, ma vi offre l’ausilio di un software per snellire al massimo e rendere più agili e funzionali tutte le fasi dell’evento, aumentando e migliorando l’efficacia e il tempo nella comunicazione tra sposi, team e fornitori e riducendo al minimo lo stress per tutti. Tutto ciò senza per nulla compromettere creatività ed abilità emotiva: ingredienti fondamentali per l’ottima riuscita dell’evento. La mia parola d’ordine è “problem solving”.

Budget?

Avete pensato che affidandovi ad una professionista potrete guadagnarci in tempo, relax ma soprattutto riuscirete a tener fede al budget che vi eravate prefissato? Certo, questo termine è importante per la buona riuscita del vostro evento e se non siete riusciti a fare un conteggio o anche una stima approssimativa anche questo è un motivo per affidarsi ad una professionista, poiché sono in grado di stabilire con voi quale potrà o dovrà essere il vostro budget. Oltre a scegliere i fornitori, avrete modo di fare con loro dei contratti, di stabilire clausole e termini che vi soddisfano, ma non solo. Stipulerete un contratto anche con me, vi offro dei supporti tecnologici, ed ho uno staff che lavora per me a garanzia della riuscita del vostro evento. Quello che sicuramente avrete in tutto questo, in modo totalmente gratuito sarà il valore aggiunto che vi offrirò attraverso la mia passione, la mia dedizione, la creatività e la disponibilità.

È il mio lavoro, non dimenticatelo, così come lo è quello di un maestro, di un medico o un direttore.

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